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Dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie

I Dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie, definiti anche Apparecchi di Protezione delle vie respiratorie (APVR), sono dispositivi destinati a proteggere il sistema respiratorio da sostanze pericolose allo stato aeriforme (particelle, gas, vapori).

Oltre alla definizione di APVR, la normativa classifica tali dispositivi in filtranti ed isolanti.

Gli APVR filtranti si caratterizzano per il loro meccanismo di filtrazione. La filtrazione avviene tramite il materiale con cui si compone il dispositivo (ad esempio maschera di tipo FFP2) oppure avviene tramite filtri specifici. Alcuni modelli sono dotati di filtri che si posizionano al di fuori dell’ambiente di lavoro. Gli AVPR filtranti sono:

-Le semimaschere, che proteggono solamente le vie respiratorie escludendo gli occhi,

-Le maschere facciali, che comprendono la protezione degli occhi,

-Facciali filtranti,

-Dispositivi di fuga a filtro (respiratori di emergenza) che garantiscono la protezione respiratoria per un periodo sufficiente all’evacuazione dell’operatore. Essi vengono utilizzati quando a seguito di perdita sostanze o incendi possono essere liberati nell’aria delle sostanze tossiche.

Gli APVR isolanti invece sono tutti i dispositivi di protezione che comprendono, oltre al facciale, un’alimentazione di aria respirabile prelevata altrove. Tali dispositivi vengono utilizzati nei seguenti casi:

-la concertazione di ossigeno nell’aria è inferiore al 18%,

-non è nota la natura o la concentrazione dei tossici,

-non esistono filtri efficaci per la sostanza tossica,

-la pericolosità dei tossici è tale da rendere insufficiente un dispositivo filtrante.

I dispositivi isolanti, inoltre, si suddividono in non autonomi con prese d’aria esterna o ad adduzione di aria compressa ed autonomi (autorespiratori) con aria compressa a circuito chiuso o ossigeno a circuito chiuso. I dispositivi di emergenza possono essere del tipo isolante.

Per la scelta del APVR più adeguato, è necessario essere a conoscenza di:

-Identificazione della natura tossica della sostanza e della concentrazione;

-Livello di ossigeno nell’aria

-TLV: = Threshold Limit Value, definito anche VLEP, è il limite della concentrazione media ponderata in funzione del tempo di una sostanza tossica nell’aria, rilevabile entro la zona di respirazione di un lavoraore.

-FPO: (Fattore di protezione operativo) = Livello di protezione delle vie respiratorie che si può prevedere di ottenere nell’ambiente di lavoro dalla maggior parte degli utilizzatori.

Dopo aver scelto un APVR è necessario verificare l’idoneità del dispositivo. Difatti un APVR deve essere compatibile con la natura del lavoro da effettuare e con le condizioni ambientali. Inoltre il medico competente deve esprimere il proprio giudizio di idoneità in relazione all’operatore che deve indossare l’APVR. I dispositivi di protezione delle vie respiratorie, come tutti i DPI devono essere utilizzati conformemente alle istruzioni del fabbricante.

I controlli preliminari che devono essere effettuati prima dell’uso di un DPI sono:

-verifica della compatibilità tramite Fit-Test,

-Esame visivo delle condizioni delle parti vulnerabili-

-controllo dell’adattamento (tenuta del respiratore)

-controllo della resistenza respiratoria.

Di fondamentale importanza è l’addestramento all’uso dei DPI con prove pratiche di impiego, verifica di efficacia e registrazione dell’addestramento effettuato. La manutenzione preventiva di un APVR prevede la pulizia del dispositivo, controllo visivo e funzionale e decontaminazione consultandole istruzioni del fabbricante. Eventuali anomalie o guasti devono essere segnalati al preposto o al datore di lavoro che provvederà alla sostituzione/regolazione del dispositivo.

Sicurema
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