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Whistleblowing: le novità introdotte con il D.Lgs. n. 24/23

Il 15 luglio 2023 entra in vigore il D.Lgs. n. 24/23 emanato in attuazione della Direttiva Europea n. 2019/1937 riguardante la regolamentazione della segnalazione degli illeciti. Si tratta di un importante passo avanti nel rafforzamento delle tutele per il whistleblowing.

Il D.lgs. 10 marzo 2023 n. 24 pubblicato il 15 marzo 2023 nella Gazzetta Ufficiale ha introdotto l’obbligo per le imprese (nel settore pubblico e privato) di dotarsi di canali di segnalazione interni per tutelare le persone che segnalano condotte illecite nell’ambito delle loro attività professionali (whistleblowers o segnalanti).

L’obbligo di istituzione del canale di segnalazione ha effetto a decorrere dal 15 luglio 2023 per tutte le società con un numero di dipendenti pari o superiore a 250. Per i soggetti del settore privato che hanno un modello organizzativo 231 e quelle che hanno impiegato, nell’ultimo anno, un numero di dipendenti superiore a 50 e inferiore a 250 con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, tale obbligo è differito alla data del 17 dicembre 2023.

Cos’è il Whistleblowing?

È l’atto di segnalare illeciti nell’interesse generale, dei quali sia venuto a conoscenza nel proprio luogo di lavoro, in base a quanto previsto dall’art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001 così come modificato dalla legge 30 novembre 2017, n. 179.

Quali sono le organizzazioni private che devono applicare il D.Lgs. n. 24/23?

  • Le società che hanno impiegato nell’ultimo anno la media di almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato;
  • Le società che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione di cui all’allegato, parti I.B e parte II, del D.Lgs.24/2023 anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di 50 lavoratori subordinati;
  • Le società che nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di 50 dipendenti ma adottano un Modello Organizzativo 231/01.

Cosa cambia per le suddette aziende?

Per adeguarsi alla normativa, le aziende dovranno:

  • Istituire canali di segnalazione interni che garantiscano la riservatezza dell’identità della persona segnalante e la segretezza delle segnalazioni;
  • Nominare un soggetto o un team (esterno o interno) con il compito di gestire i canali;
  • Formare il personale dedicato alla gestione dei canali di segnalazione;
  • Sviluppare una policy aziendale per definire il ruolo e i compiti dei soggetti coinvolti, la tempistica e la gestione delle segnalazioni;
  • Allineare ogni operazione ai principi di tutela in materia di privacy: predisposizione di una DPIA (valutazione d’impatto in caso di violazione della protezione dei dati), di informative, autorizzazione al trattamento dei dati, nomine di Responsabili del trattamento, ecc..).

Quali attività dovrà svolgere l’ufficio incaricato alla gestione delle segnalazioni?

  • Verificare che la segnalazione rientri tra quelle che danno diritto ai benefici del D.lgs 24/2023;
  • Procedere all’istruttoria per l’accertamento dei fatti oggetto della segnalazione;
  • Dare riscontro al whistleblower (segnalante) nei termini previsti dal D.Lgs 24/2001.

Quali sono le violazioni per le quali sono previste sanzioni?

L’Autorità competente a ricevere e gestire le segnalazioni – Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) – può applicare sanzioni amministrative comprese tra € 10.000 e € 50.000 nei casi in cui:

  • non sono stati istituiti canali di segnalazione;
  • non sono state adottate procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni;
  • l’adozione di tali procedure non è conforme a quelle fissate dal D.lgs. 24/2023;
  • non è stata svolta l’attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute;
  • sono state commesse ritorsioni;
  • la segnalazione è stata ostacolata o che si è tentato di ostacolarla;
  • è stato violato l’obbligo di riservatezza circa l’identità del segnalante.

Il D.Lgs. n. 24/23 rappresenta un importante passo avanti nella promozione del whistleblowing in Italia. Grazie alla tutela della riservatezza dei whistleblowers si contribuisce, infatti, a stabilire una maggiore trasparenza e integrità nelle realtà aziendali.

Sicurema
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