La comparsa di tecnologie come l’intelligenza artificiale (IA) e la robotica collaborativa comporta nuove opportunità per i lavoratori ma anche nuove sfide per la salute e la sicurezza. Costruire un futuro digitale sicuro e sano è lo scopo della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri”, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) che si terrà dal 2023 al 2025.
La digitalizzazione sta cambiando rapidamente il mondo del lavoro e il modo in cui le attività vengono progettate ed eseguite. Per questo motivo, l’EU-OSHA ha promosso una nuova campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri” che ha lo scopo di sensibilizzare in merito all’impatto delle nuove tecnologie digitali sui luoghi di lavoro.
Ma cos’è la digitalizzazione? Si tratta di un percorso che permette di semplificare e velocizzare dei processi attraverso le tecnologie digitali. Ne sono un esempio l’IA e la robotica collaborativa (o cobot). Sono numerosi i settori lavoratori – primi fra tutti, quello manifatturiero – che applicano queste tecnologie per consentire un’automazione di compiti fisici come il sollevamento o il traporto di carichi e la pulizia. A livello pratico, questo implica un vantaggio in termini di sicurezza sul lavoro poiché consente di rimuovere i lavoratori da mansioni pericolose, contribuendo a ridurre il rischio di incorrere in disturbi muscoloscheletrici che in Italia sono la causa di due terzi delle malattie professionali.
I cobot, infatti, sono robot antropomorfi semplici da programmare e utilizzare che svolgono compiti ripetitivi ad alto rischio, lasciando ai lavoratori compiti a basso rischio legati all’ambito produttivo e creativo delle attività.
Le nuove tecnologie basate sull’IA, che, ricordiamo, sono sistemi informatici intelligenti capaci di simulare il comportamento umano, non riguardano solo lo svolgimento di compiti fisici ma anche cognitivi.
Un esempio applicativo di come agisce un sistema di IA a livello cognitivo è la gestione dei lavoratori. Mentre le forme di gestione tradizionali dipendono da supervisori umani, quelle basate sull’IA si riferiscono a strumenti che raccolgono dati in tempo reale sui comportamenti dei lavoratori in grado di riferirli tempestivamente ai supervisori o ai datori di lavoro.
Nonostante questi sistemi offrano un valido supporto al lavoro svolto dall’uomo, non bisogna trascurare i lati negativi: gli aspetti etici e quelli legati alla privacy legati alle forme di monitoraggio e gestione dei lavoratori. Inoltre, un eccessivo affidamento su queste tecnologie può risultare controproducente in determinate circostanze.
È proprio su questi rischi psicosociali e sulle opportunità di sviluppo che si focalizza un documento recentemente pubblicato dall’EU-OSHA: “Robotica avanzata, intelligenza artificiale e automazione delle attività: definizioni, usi, politiche e strategie di sicurezza e salute sul lavoro” una lettura interessante che mette in luce come i nuovi sistemi e le nuove tecnologie hanno il potenziale di cambiare il modo in cui il lavoro umano è stato sempre progettato e svolto.